INTRODUZIONE
Lo scopo di questa
esercitazione è simulare il processo di separazione della parte condensabile
del gas naturale. Le correnti che si otterranno avranno destinazioni
differenti: processi di trasformazione, recupero per differenti tagli o uso
energetico diretto (metano).
La separazione viene
effettuata con un iniziale flash che ci permette di separare la parte più
leggera dell’alimentazione; la parte liquida uscente dal flash viene riscaldata
ed inviata successivamente, come fluido bifasico, ad una colonna chiamata
stabilizzatrice che ha la funzione di separare in testa il cosiddetto LPG
(Liquefied Petroleum Gas) chiamato così perché può essere liquefatto, questo
può essere ulteriormente frazionato in etano, propano e butano a seconda della
politica aziendale.
Dal fondo della
stabilizzatrice esce l’ NGL (Natural Gas Liquids) cioè la parte liquida del gas
naturale. La corrente di LPG subisce una compressione per il trasporto, così
come la corrente liquida di NGL che viene raffreddata per evitare fenomeni
indesiderati in pompa o evaporazione nelle condotte e poi pompata per essere
trasportata. Il metodo termodinamico utilizzato è Redlich–Kwong-Soave (RK-SOAVE) che tiene conto della non
idealità dei vapori/gas.
Nota: gli stadi della colonna sono numerati a partire dal condensatore.
Nota: gli stadi della colonna sono numerati a partire dal condensatore.
IL SOTTOSCRITTO NON POSSIEDE ALCUN DIRITTO SUL TESTO DELL’ESERCIZIO.
ESERCIZIO
Il gas naturale, dopo addolcimento e disidratazione, può
essere sottoposto ad un frazionamento volto a separare i composti idrocarburici
a catena corta, appartenenti alla classe degli NGL (Natural Gas Liquids). La
frazione più leggera degli NGL è comunemente detto LPG (Liquefied Petroleum
Gas, in italiano GPL).
Lo schema del processo è il seguente:
Il gas naturale –fase mono o bifasica– subisce un flash
per allontanare i componenti più leggeri (stadio opzionale, a seconda del
processo di purificazione a monte). Successivamente il liquido è inviato ad una
colonna, detta stabilizzatrice, in cui si separa il gas in testa (contenente i
gas che costituiscono comunemente l’LPG e possono essere ulteriormente frazionati
in etano, propano e butano) dal liquido in coda (ricco in NGL). Anche gli NGL
subiscono una compressione, funzionale al loro trasporto, previo raffreddamento
per evitare la loro evaporazione in conduttura.
Utilizzare il metodo termodinamico RK-SOAVE.
DATI
Tab. 1 Composizione alimentazione
Componente
|
Frazione molare (%)
|
C1
|
9.7
|
C2
|
11
|
C3
|
15
|
i-C4
|
9
|
n-C4
|
8.5
|
i-C5
|
5
|
n-C5
|
4.5
|
N-C6
|
4.8
|
H2O
|
4.4
|
Pseudo 1
|
6
|
Pseudo 2
|
6.5
|
Pseudo 3
|
6.1
|
Pseudo 4
|
5.6
|
Pseudo 5
|
3.9
|
[I valori per gli pseudo-componenti sono alti]
Tab. 2 Condizioni operative
Parametro
|
Valore
|
Unità di misura
|
Alimentazione: pressione
|
800
|
psia
|
Alimentazione: portata
|
1000
|
lbmol/h
|
Alimentazione: temperatura
|
150
|
°F
|
Separator: pressione
|
300
|
psia
|
Colonna:
|
||
Temperatura di alimentazione
|
250
|
°F
|
Stadio di alimentazione
|
4
|
On-stage
|
Stadi
|
10
|
-
|
Condensatore/Ribollitore Parziali
|
-
|
-
|
Fasi valide
|
Liquido-Vapore-Acqua
|
|
Distillato
|
300
|
lbmol/h
|
Rapporto di riflusso molare
|
8
|
-
|
Pressione del condensatore
|
290
|
psia
|
Perdite di carico della colonna
|
10
|
psi
|
Scambiatori: perdita di carico
|
-5
|
psi
|
Temperatura di uscita del raffreddatore
|
150
|
°F
|
Pompa: efficienza isoentropica
|
0.85
|
|
Pressione in uscita dalla pompa
|
1000
|
psia
|
Compressori: efficienza isoentropica
|
0.8
|
-
|
Pressione in uscita dal compressore
|
1000
|
psia
|
Efficienze meccaniche
|
0.9
|
-
|
Tab. 3 Definizione pseudo-componenti (metodo API-METH)
Componente
|
Specific gravity (-)
|
Peso Molecolare (kg/kmol)
|
Pseudo 1
|
0,736
|
98
|
Pseudo 2
|
0,773
|
125
|
Pseudo 3
|
0,803
|
159
|
Pseudo 4
|
0,843
|
202
|
Pseudo 5
|
0,873
|
258
|
RISULTATI ED ANALISI
È possibile notare come
il primo flash opera da separatore trifase togliendo la maggior parte
dell’acqua contenuta in alimentazione.
Si è preferito lavorare
in colonna ad alta pressione per evitare i costi associati alla condensazione
di fluidi molto volatili alle basse pressioni (Tminori al condensatore) e costi
di compressione aggiuntivi.
Un recupero energetico di
calorie è effettuato dalla corrente BOTTOM al fine di preriscaldare OILCOLD
alla temperatura in ingresso alla stabilizzatrice; imponendo la temperatura in
ingresso alla stabilizzatrice, il calore necessario al riscaldamento sarà
sottratto da BOTTOM che subirà un iniziale raffreddamento prima di poter essere
trasportato.
Siccome il simulatore di
scambio termico HEATER non prevede un controllo sulla fattibilità dello scambio
(cioè presenza della forza spingente) questo dovrà essere fatto in via
preventiva. Il range del COLD-SIDE è tra 141 e 250°F, quello dell’HOT-SIDE è
tra 406.6 e 267.5 °F: una forza spingente minima è più che garantita.
Ciò che si desidera è che in OFFGAS sia presente
buona parte di C1 che per via dell’alta pressione sarà però presente anche
nella corrente liquida in uscita; in uscita della stabilizzatrice invece si
prevede:
-un alto recupero dei componenti più pesanti sul fondo (la quasi
totalità degli pseudo-componenti);
-un elevatissimo recupero di metano, etano e
propano in testa.
Gli altri componenti saranno ripartiti in base
alla loro relativa volatilità ritrovandoci più butano piuttosto che pentano in
testa, per esempio.
Si trova conferma
nell’analisi dei risultati:
Per via della differente
volatilità dei composti, è possibile notare come:
- gli pseudocomponenti
finiscano completamente nel bottom della colonna in pratica;
-pentani ed esani sono anch’essi
essenzialmente nel prodotto liquido e son presenti in modeste quantità in
OFFGAS;
-i butani si ripartiscono
tra testa e fondo della colonna con piccole perdite in OFFGAS;
-l’acqua grazie alla sua
bassa solubilità negli HC e alle condizioni del flash di alta pressione e
modesta temperatura esce essenzialmente nella corrente WATER; tale corrente che
si presenta in Aspen come totalmente priva di HC(simulando “all’equilibrio”),
in realtà è probabile che ne contenga tracce e quindi dovrà subire processi di
purificazione (es. adsorbimento su carboni attivi).
Trascurando l’acqua, si noti come i recuperi in
OFFGAS aumentino in modo monotono all’aumentare della volatilità dei composti,
così come quelli in NGL-PROD al diminuire della volatilità (aumento di N.at.C). In GAS-PROD invece si ha un massimo recupero per
il C3: ciò è dovuto al precedente recupero dei C2-1 in
via maggiore rispetto al C3 in OFFGAS. Dal propano in poi si ha
il solito andamento decrescente verso volatilità minori in GAS-PROD, visto che il propano
sancisce il punto in cui il recupero dei componenti avviene in via sempre più
prevalente in GAS-PROD rispetto a OFFGAS (il quale avrà bassa influenza, soprattutto
per l’alta pressione).
Il profilo di temperatura
sarà ovviamente crescente verso il basso; in effetti è al ribollitore che si
fornisce calore e verso il basso si ha l’arricchimento nel liquido dei composti
pesanti che hanno una temperatura di saturazione superiore: la colonna lavora
proprio grazie a questo profilo di temperature e quindi equilibri che si
susseguono nei vari stadi.
L’ultimo stadio è quello
del ribollitore; a seconda di quanto si decide di rimandare in colonna (e
conseguente composizione del bottom), in funzione del RR e della portata di
distillato si avranno temperature diverse in colonna; il ribollitore è uno
stadio con scambio termico. Tale effetto sarà però smorzato dalla quantità di
quelle sostanze che comunque presentano una volatilità tanto bassa da
ritrovarsi in fondo sempre e comunque anche per rapporti di riflusso dimezzati, ugualmente per quelle più volatili in testa. Si noti come l’alimentazione
allo stadio 4 non generi grosse discontinuità nel profilo di temperatura: ciò
significa che non è stato pesantemente alterato il profilo degli equilibri e
quindi che la scelta dello stadio di alimentazione è ottimizzato.
Per quanto riguarda il
profilo di portate:
È possibile notare la
discontinuità nell'andamento tra 4-5 e 4-3 dovuta all’alimentazione che introduce materia alla
colonna; si ricordi che l’alimentazione è stata riscaldata dalla condizione di
liquido saturo e già per questo è bifasico(23%mol vapore); inoltre la
temperatura dell’alimentazione alla colonna è 121°C circa che è leggermente
superiore alla temperatura nello stadio; come risultato si ha un aumento
paragonabile tra le portate molari di liquido e vapore (alimentazione on
stage); salvo i valori alle apparecchiature a scambio termico della colonna, per
la restante parte le portate molari si mantengono pressoché costanti (ipotesi
McCabe-Thiele). Al condensatore parziale la portata di vapore crolla per la
condensazione fino al valore della portata di vapore estratta mentre la portata
di liquido è quella di vapore per 8 ( RR imposto); viceversa al ribollitore è
quella di liquido a crollare fino alla portata di liquido sottratto ed il
vapore è quello ribollito dal liquido (portata liquido OUT stadio 9=16.2
kmol/min, portata di liq. out reb. =3.97 kmol/min, la differenza è la portata
di vapore).
Si riportano adesso i
profili di concentrazione in colonna:
Si è preferito
diagrammare i risultati su due grafici differenti per le pesanti differenze in
termini di frazioni molari (alcune curve sarebbero risultate sovrapposte ed in
pratica nulle).
È possibile notare
come i componenti più volatili
presentino dei massimi verso il top, quelli più pesanti verso il fondo, quelli
intermedi in posizione di mezzo nella colonna.
Si può notare che quei
componenti che hanno recupero totale in colonna, rispetto a ciò che entra in
questa, presentano un massimo al condensatore, con derivata seconda positiva nell’ultimo
tratto, cioè le loro concentrazioni tendono ancora a salire; stessa cosa per
gli pseudo-componenti al ribollitore; questi sono i componenti per cui
cambiando le condizioni di RR non ci aspettiamo grosse differenze, idem per
l’esano; iso e n-pentano presentano recupero del 100% in pratica rispetto al
feed in colonna, ma la pendenza negli ultimi stadi tende a diminuire,
determinate variazioni di RR potrebbero cambiare un po’ il recupero(ma non
molto).
Ovviamente i profili sono
più o meno accentuati a seconda delle quantità delle sostanze nel feed.
I profili sono spiegati
dall’arricchimento dei composti più volatili nella fase vapore e dalla
depauperazione di quelli più pesanti che andranno a finire nella fase liquida.
È possibile notare che gli pseudocomponenti condensano completamente allo
stadio 3 presentandosi in fase vapore dallo stadio 4(feed) in poi; in effetti
questi hanno temperature di saturazione molto più alte di quelle allo stadio 3.
Dai risultati di Aspen risulta:
Pseudocomponents
|
Normal boiling pt
|
°C
|
|
PSEUDO1
|
92
|
PSEUDO2
|
145
|
PSEUDO3
|
199
|
PSEUDO4
|
259
|
PSEUDO5
|
322
|
[ATTENZIONE QUESTE SONO
VALUTATE A 1 ATM MENTRE LA COLONNA LAVORA A 20 ATM CIRCA].
I componenti da C3-C4
presentano il max nel vapore all’interno della colonna, ciò significa che negli
stadi di massimo il liquido discendente verso lo stadio in questione è ricco di
tali componenti, essendo quelli più volatili presenti maggiormente nell’up-comer.
Prendiamo ad esempio il
N-BUTANO:
È possibile notare che un
massimo relativo è raggiunto nel liquido allo stadio precedente(7) del massimo
nel vapore; i massimi eventualmente presenti a valori di stadio inferiori nel
liquido non corrispondono a massimi nel vapore perché vi sono quantità maggiori
di componenti molto volatili nell’ascendente rispetto ai casi successivi; allo
stadio successivo (9) si può notare come il downcomer liquido abbia raggiunto
il massimo nel componente subito più pesante del n-butano(iso-pentano);
viceversa allo stadio precedente del massimo del liquido(6) è possibile notare
il massimo nel vapore del composto subito più volatile(iso-but).
Si noti la presenza di
maggiori discontinuità nel liquido ed, in particolare, una caduta della
composizione allo stadio 4 nel liquido dovuta all’aggiunta degli
pseudo-componenti (ed esano) dal feed che rimarranno essenzialmente nella fase liquida(per
questo prima sono stati riportati due grafici distinti in precedenza). In
effetti è possibile notare una quasi costanza nelle frazioni molari degli PC
nel liquido laddove la portata di liquido rimane mediamente costante:
Si noti come il n-esano
non subisce aumento di concentrazione tra 9-10; ovviamente ci si aspetta che il
salto di concentrazione sia più pronunciato per i composti più alto bollenti,
poiché di questi se ne conserverà di più nella fase liquida uscente. I valori
raggiunti dipendono però anche da quanto è la quantità di tali componenti
presenti nel feed. In effetti, nonostante i recuperi siano unitari, di pseudo1
ne abbiamo meno di pseudo2 e pseudo3 (invece da pseudo2 in poi sono
decrescenti). La portata molare di esano in ingresso è invece inferiore a tutte
quelle degli pseudo componenti tranne pseudo5.
Essendo in condizioni
stazionarie, si deduce che la diminuzione della composizione è dovuta al suo
parziale passaggio in fase vapore nel ribollitore in via maggiore di quanto si
riduce la portata totale (in effetti nel vapore si ritrova al 9.2%mol
all’ultimo stadio); essenzialmente gli pseudo-componenti passano di meno in
fase vapore del n-esano, i butani invece in via maggiore; la riduzione di
portata causata dai butani non riesce a compensare la vaporizzazione di esano,
la sua frazione molare diminuisce di conseguenza.
Ora si valuterà l’effetto
della variazione di rapporto di riflusso.
Innanzitutto bisogna dire
che cambiando rapporto di riflusso il piatto di alimentazione potrebbe non
essere più quello ottimale; non è richiesta una valutazione così precisa e
quindi si procederà col cambiare solo il rapporto di riflusso. Per quanto
riguarda OFFGAS non cambia assolutamente nulla in quanto questa corrente è a
monte della variazione e il flash non risente di tale variazione non lavorando
sulle correnti uscenti dalla colonna.
Aumentando il rapporto di
riflusso ci si aspetta un aumento della forza spingente e quindi una
separazione più intensa (interpretazione alla Mc-Cabe su sistema binario:
allontanamento delle rette operative dalla curva di equilibrio). Per quanto
detto in precedenza non ci si aspettano variazioni per esano,
pseudo-componenti, metano ed etano mentre saranno piccolissime le variazioni
per propano e pentani; piccole ma più significative saranno le variazioni per i
butani.
Si riportano adesso i
recuperi nelle correnti uscenti dalla colonna per RR pari a 4, 8(caso base) e 12,
sempre rispetto all’alimentazione al processo:
Le variazioni sono
piccole, ma è possibile notare come aumentino leggermente i recuperi nel
prodotto liquido degli HC come o più “pesanti del n-butano” all’aumentare del
rapporto di riflusso, mentre aumentano nel prodotto gassoso i recuperi degli HC
come o più “leggeri dell’iso-butano”(salvo quelli che non cambiano).
Ciò che cambia
pesantemente è invece il costo di tale operazione: lavorare con alti rapporti
di riflusso significa lavorare con apparecchiature più grandi e avere spese
energetiche maggiori nel condensatore e nel ribollitore come potenza termica da
sottrarre e introdurre rispettivamente; ciò è dovuto alle portate maggiori che
sono presenti all’interno della colonna e delle apparecchiature di scambio
termico.
Analizziamo per prima la
variazione dei profili di concentrazione in colonna che ci permetterà di spiegare
anche altri profili.
Diagrammare tutti i
profili di concentrazione insieme, nei tre casi di rapporto di riflusso, è il
modo corretto per non capire nulla e generare confusione (almeno questo è
sembrato dopo averlo fatto); per questo si analizzeranno solo alcune
concentrazioni con andamento rappresentativo.
Presentiamo adesso alcuni
degli andamenti.
I butani subiscono le stesse variazioni così come
i pentani, come anche il resto degli pseudo-componenti.
Essendo:
- i recuperi in pratica
invariati e dunque le frazioni in uscita con il liquido pressoché uguali;
-il liquido in uscita in
equilibrio con il vapore;
si deduce che le
composizioni allo stadio dieci sono circa uguali nei diversi casi; stesso
discorso vale ovviamente per le composizioni allo stadio 1.
Se riflusso di più cosa
cambia?
I componenti più pesanti
che prima non raggiungevano il top non lo raggiungono in alcun caso; agli
estremi le frazioni sono uguali in pratica; quindi ciò che riflusso è in
pratica uguale a ciò che riflussavo prima ma in quantità maggiori; quindi
riflusso essenzialmente quantità maggiori di etano, propano, iso-butano,
n-butano(10,40,30,15%mol rispettivamente nel liq. riflussato, come ordine di
grandezza).
Quindi all’aumentare del RR in colonna si avranno
picchi più alti per i componenti che arrivano in testa e sono riflussati (anche
pentani); le curve per lo stesso componente si incrociano a volte, ciò dipende
da come giocano relativamente i riflussi; questo può essere ampiamente
giustificato da una separazione più repentina tra gli stadi.
Considerando il downcomer
per RR aumentato, si ha che:
-partendo dall’alto della colonna, nella
zona precedente a ciascun picco la frazione di quei componenti più pesanti si
abbassa, perché è l’aumento della portata del componente che raggiungerà per
prima il picco a prevalere (più leggero);
-passato il picco più alto, ad
un certo punto, sarà la frazione del componente subito più pesante a prevalere più repentinamente, grazie
alla riduzione di quello più leggero verso il fondo.
Se si abbassa il RR, nel primo tratto la frazione del leggero sarà minore,
mentre nel secondo tratto può essere maggiore.
I componenti più pesanti
non subiscono in pratica aumento di portata parziale in colonna perciò l’unico
effetto significativo all’aumentare di RR è l’abbassamento della frazione in
colonna nelle fasi, come è possibile vedere chiaramente considerando solo
l’esano:
Se si abbassano le frazioni nel liquido lo faranno
anche quelle nel vapore(equilibrio).
|
Il profilo di temperatura è il
seguente:
Essendo i recuperi
invariati in pratica, i punti estremali coincidono; all’aumentare del rapporto
di riflusso si ributtano in colonna quantità maggiori di componenti leggeri
(per questo in generale si ottengono purezze superiori del distillato). La
presenza di quantità maggiori di composti leggeri diminuisce le temperature di
saturazione in colonna; ciò è facilmente intuibile da quanto è stato detto in
precedenza.
Si passa adesso al
profilo delle portate; essendo l’alimentazione ed il distillato a portate
molari fissate, dal bilancio di massa un’unica portata molare di bottom è
possibile;per lo steady state le portate molari di distillato (vapore stadio 1) e di prodotto
di fondo (liquido stadio 10) devono essere uguali in tutti i casi. Ciò si
riscontra nel seguente grafico:
Ovviamente maggiore è il
rapporto di riflusso maggiori saranno le portate in gioco; i valori di liquido
allo stadio 1 e vapore allo stadio 10 sono legati dal rapporto di riflusso alle
portate in uscita grazie ai bilanci massici (no reazioneàmolari).
L’andamento rimane
pressoché lo stesso nei tre casi; è possibile comunque notare una sottigliezza:
-nella sezione di testa o
almeno fino allo stadio 3, ciò che succede è una mera traslazione(a meno dello
stadio 1 per il vapore che deve rispettare quanto detto) perché essenzialmente
il riflusso interessa tutti i componenti;
-nel fondo l’andamento
reciproco di liquido e vapore varia un po’; ciò è possibile notarlo
dall’incrocio delle curve; nella sezione di testa è in pratica sempre nella
stessa posizione, nella sezione di fondo si sposta verso sinistra per RR
crescenti.
Nella sezione di fondo si
hanno quei composti che rimangono essenzialmente imperturbati dalla variazione
di riflusso; si nota che dallo stadio sei in poi le portate convergono prima a
riflussi maggiori.
Aumentando il RR aumenta
la frazione leggera dei componenti nelle due fasi (soprattutto dopo lo stadio
3); l’aumento di RR porta ad un allontanamento dall’equilibrio delle correnti
incrocianti allo stadio (salti di composizione più grandi): la portata del liquido
diminuisce più rapidamente mentre quella del vapore aumenta, in via
complementare, più rapidamente visto che la corrente di fondo è sempre uguale
in pratica anche come composizione. Viceversa diminuendo il RR le correnti
vapore e liquida incrocianti negli stadi della sezione di fondo sono sempre più
simili a quelle di equilibrio come composizione, cioè la frazione leggera
“passa con salti più piccoli alla fase vapore”.
Quanto è stato analizzato
è utile dal punto di vista didattico ma se fatto in questo modo NON CAMBIA
L’EFFICACIA DEL PROCESSO: AUMENTARE IL RR SEMBRA SOLO DIMINUIRE L’EFFICIENZA A
CAUSA DEI MAGGIORI COSTI FISSI E VARIABILI.
Si passa adesso
all’analisi dei costi energetici di compressione; questi non subiscono
variazione significativa nei tre casi se le condizioni date rimangono costanti
e quindi saranno valutati per il caso base.
In questo caso il costo
energetico della pompa non è trascurabile in quanto tratta portate molto più
grandi del compressore, anche se comunque risulta maggiore il costo di
compressione di quello di pompaggio.
La potenza consumata
dalla pompa è circa 71 kW mentre quella del compressore 134.4kW; sommando e
rapportando ai 9.8 kg/s di NGL-FEED si ottiene un consumo di circa 20.76 kJ/kg
alimentazione.
Per effettuare il calcolo
sull’ LHV dell’alimentazione è
necessario simulare la reazione dell’alimentazione con aria teorica a dare i
prodotti di combustione in un RSTOIC(reattore a conversione); in realtà non si
brucia a tali pressioni ed il liquido risulterebbe bifasico, generalmente bruciando aeriformi o liquidi si hanno
rendimenti delle produzioni di energia elettrica diverse; il testo chiede
comunque questo tipo di calcolo anche se sarebbe più corretto svilupparlo
sull’OFFGAS ricco in metano che magari potrebbe essere destinato ad essere una
risorsa energetica interna all’impianto.
È stata fatta una stima
iniziale dell’aria teorica considerando gli pseudocomponenti come formati da
successivi CH2; simulando si è letta la portata di ossigeno in
uscita, dovuta all’eccesso, e si è sottratto all’alimentazione l’equivalente in
aria; di seguito è riportato il calcolo.
Imponendo stessa
temperatura ad ingresso ed uscita, pressione costante e presenza di acqua
vapore, la potenza termica sviluppata risulta essere 440,59 MW (LHV=44.54 MJ/kg
ngl-feed). Se si utilizza un ciclo a rendimento in elettrico pari a 0,3, la
potenza elettrica disponibile risulta 137.2 MW.
Facendo la somma delle
energie richieste e dividendole per tale valore si ottiene:
Questo valore non è trascurabile
perché va sommato a molte altre spese presenti in questo processo ma non
evidenti ed ad altre spese negli altri trattamenti.
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